1
Luciano Bertacchini

“… Immagini di cieli e vegetazioni, di muri, canali e improvvise luci. Nella pittura di Edo Albisetti, la continuità di un romantico, affettivo percorso di luoghi amati e sognati, dove è possibile incontrare natura ed elementi di vita quotidiana, dove si uniscono, in densità cromatiche, strutture e atmosfere. Scelte con insistenza da Albisetti, le piazze, le antiche strade della sua città, e rivisitate, le pinete, le campagne solitarie, i casolari montani dei soggiorni estivi. Itinerari di un “paesaggio” scavato con tonalità pensose fatte di bruni, ocre, verdi rapidi e fuggenti. Altrettanto ricorrenti, fra realtà e ricordi, le soste lagunari; il silenzioso, sommesso accostarsi ai tremori, ai bagliori di acque e architetture veneziane, la nostalgica ricerca di segreti moduli espressivi…”

2
Il Resto del Carlino

“…Le pennellate che sfumano e il tono volutamente indistinto rivelano un gusto romantico della trasposizione pittorica e il tentativo di carpire ai colori tutti i segreti dei possibili accordi cromatici. È un gioco di sfumature il cui esito ha un che di déjà vu, ma la traduzione del pennello risulta piacevole. Piacevole, forse, per quella disinvoltura con cui Albisetti accosta l’atemporalità di certi scorci silenziosi al ritmo vociante di un quotidiano di città, come nella tela in cui è facilmente riconoscibile il verde sfondo della “Montagnola” dietro le bancarelle di un mercato, reso con toni realistici.”

3
Il Resto del Carlino

“Nel panorama della pittura bolognese di questi anni, Edo Albisetti occupa un suo posto con decoro e serio impegno. Il pittore bolognese non trascura la sua città, cui ha dedicato pregevoli quadri, ma è innamorato di Venezia. Non l’avvince la grande Venezia dei secoli d’oro, bensì i quartieri della città più segreti e dismessi. La mia Venezia, dice il pittore, è solo una sfumatura, un alito di colore, un lampo di luce.”

4
Dott. Giorgio Ruggeri

“… la natura nei suoi infiniti multiformi aspetti rivive nei quadri col decoro che si addice a un’artista sensibile e colto. Nel ritmo delle linee e negli accordi del colore si avverte la purezza dell’invenzione che integra le visioni create dal pittore. Non gli fa velo la tradizione. Albisetti è convinto che senza tradizione la cultura si estingua. Lo spaventa la pittura che espelle dal regno dell’arte la realtà delle immagini; perché privata della rappresentazione, la pittura rischia di esporre di sé soltanto il tetro splendore del nulla. Nei suoi quadri riaffiora tanta pittura italiana del passato, è vero, tuttavia è internazionalmente riproposta con sensibilità nuova…”

5
Antenore Campi

“…Primeggia nella maggior parte delle opere di Albisetti, il tema intramontabile delle bellezze della natura in un’opera in cui si tenta di far valere il “nuovo” per annullare la tradizionalità e la parte poetica. Entusiasmo, fede e coscienza sono gli elementi che si concretizzano istintivamente nell’animo di questo artista che, con il suo stile misto, spatola e pennello, contiene in armonia i punti più salienti delle sue opere.”

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